

L’argomento è attualissimo: studi recentissimi, hanno confermato purtroppo dati allarmanti. Il 7° rapporto sull’Obesità in Italia, dell’Istituto Auxologico di Milano, ha confermato un triste primato (siamo i peggiori d’Europa); Quasi il 40% dei bambini, tra i 6 e gli 11 anni è Sovrappeso (sovrappeso 23,6% Obesità 12,3%), con una prevalenza delle femmine rispetto ai maschi. Lo studio inoltre, ha evidenziato una correlazione tra sovrappeso ed abitudine a svolgere attività fisica.
Come combattere obesità e sovrappeso nei bambini
Premetto che quaesto articolo non vuole creare inutili allarmismi ma una riflessione più attenta soprattutto da parte di genitori, nonni o quanti hanno responsabilità formative nei confronti dei bambini.
La sedentarietà è significativamente più presente nei bambini in sovrappeso rispetto ai normopeso, sia tra i maschi che tra le femmine, anche se di solito i maschi fanno più sport. Giusto per dovere statistico, se i nostri piccoli connazionali, crescono sulla bilancia, gli adulti non sono da meno, con circa 20 milioni di “grassi” ed una percentuale di 1 uomo normopeso su 3 nella fascia 45 – 64 anni, mentre per le donne il rapporto è di 1 a 1. Dati che non dovrebbero essere sottovalutati. L’obesità sta crescendo in maniera lineare ed è un fenomeno che potrebbe esplodere con le nuove generazioni; ecco perché abbiamo il dovere, noi professionisti del settore, genitori, nonni, scuole ed istituzioni, di dedicare molta più attenzione ed informazione all’argomento.
Prima di dare qualche consiglio su come combattere obesità e sovrappeso nei bambini, cerchiamo di capire quali fattori stanno contribuendo a tale espansione. Fondamentalmente, due fattori hanno contribuito in maniera importante: il cambiamento delle abitudini alimentari (rispetto ad anni passati, si mangia di più e peggio) e la mancanza di attività fisica, causata prevalentemente da un miglioramento generalizzato delle condizioni di vita (i trasporti, il riscaldamento). A questo, è stato confermato, di sicuro c’è da aggiungere anche “l’ereditarietà”, che contribuisce per un 40 – 70%; per cui anche il metabolismo può essere trasmesso geneticamente.
Tornando ai nostri bambini, non dobbiamo pensare all’obesità solo come problema prettamente estetico, perché in realtà si tratta di una vera e propria patologia che può mettere a rischio la salute. I danni provocati dall’eccesso di peso, si presentano dopo un tempo non quantificabile, ma se si diventa obesi da bambini, le complicazioni arriveranno molto prima, riducendo le aspettative di vita dell’individuo. A questo, sempre per dovere di statistica, c’è da aggiungere che il problema è anche legato alla cultura; si è visto che figli di persone con meno cultura, hanno il doppio di probabilità di diventare obesi o in sovrappeso rispetto ai figli di persone con più cultura.
Entriamo meglio nei dettagli. Innanzitutto, come facciamo a definire (a meno che non ci si rivolga direttamente allo specialista) in maniera iniziale, se un bambino è sovrappeso o obeso? Si parte dal famoso BMI (Body Mass Index o Indice di Massa Corporea), calcolato dividendo il peso corporeo in Kg per l’altezza in metri al quadrato. Logicamente per rari casi, il valore (soggetti molto alti o molto bassi) il risultato può non essere precisissimo. Questo valore, va inserito in un grafico o comunque rapportato al peso ideale, trovato in diverse tabelle. Il Ministero della Sanità, definisce Obeso un bambino il cui peso supera del 20% quello ideale; lo definisce Sovrappeso se lo supera del 10 – 20%. Parlando in termini di percentili (i famosi grafici a cui far riferimento (dal pediatra o dal nutrizionista), una crescita nella norma, è espressa da un valore intorno al 50° percentile. Più si supera tale percentile, più ci si avvicina al rischio di Obesità. Infatti dall’ 85° al 95° percentile il bambino viene definito sovrappeso; oltre il 95° viene definito obeso.
Ma cosa contribuisce come abitudine a far lievitare il peso e cosa possiamo fare per evitarlo. Innanzitutto, i nuovi contesti sociali, favoriscono molto il consumo di cibi fuori casa e questi cibi, quasi sempre, sono più ricchi di calorie di quelli che vengono consumati a casa. Le catene di Fast Food, molto pubblicizzate (ed economiche), sono una grossa attrazione specie per i giovani. Consumare un pasto veloce con gli amici, anche nella pausa o durante la scuola, in maniera veloce, contribuisce ad introdurre alimenti abbondantemente ipercalorici. A questo aggiungiamo, che la maggiore disponibilità in casa di alimenti ricchi di grassi e zuccheri e l’abitudine familiare di mangiucchiare davanti alla televisione o comunque negli intervalli tra i pasti, sono alcuni degli stili di vita che incrementano l’introduzione di calorie.
La minore attività fisica, l’aumento della sedentarietà, la meccanizzazione dei trasporti, sono altre cause di mutato stile di vita che favoriscono l’aumento del peso corporeo.
Il sovrappeso durante l’infanzia ha riflessi negativi sulla salute, sia nel corso della stessa infanzia sia in adolescenza ed età adulta. L’obesità è uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di diabete tipo 2. Quest’ultimo, è risultato in grossa crescita anche in età adulta, ma l’incremento più drammatico si verifica nell’infanzia e nell’adolescenza.
Ma cosa dobbiamo fare. Innanzitutto un approccio più diretto con gli specialisti direttamente interessati (Pediatra e Nutrizionista), per capire e conoscere l’inquadramento dei bambini.
Non esiste una soluzione semplice o unica, per l’epidemia di obesità in età pediatrica che interessa tutti i paesi sviluppati.. Gli interventi, devono essere a più livelli: Stato, Comunità, Servizi Sanitari e Sociali, ma soprattutto le famiglie. Attualmente, appare estremamente difficile non fare ingrassare o far dimagrire i bambini che vivono in un ambiente che come abbiamo visto, favorisce in molti modi l’aumento di peso. L’obiettivo che lo specialista dovrebbe porsi nella gestione dell’obesità è quello di accompagnare il bambino nel suo percorso di cambiamento degli stili alimentari e di acquisizione di uno stile di vita che favorisca soprattutto un’attività fisica frequente e salutare e che consenta il raggiungimento di uno sviluppo staturale ottimale al termine dell’adolescenza.
Comunque, il pilastro per un trattamento del sovrappeso o dell’obesità del bambino, sono i trattamenti comportamentali e gli stili alimentari corretti. Ricordiamoli insieme:
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Far si che si mantenga un peso stabile nel tempo; i dimagrimenti, in fase di crescita, non devono essere veloci e drastici.
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Far acquisire al bambino, abitudini alimentari corrette e stili di vita adeguati.
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Meno tempo davanti a PC e Televisione.
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Incrementare una regolare attività fisica.
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Gli interventi, devono coinvolgere tutta la famiglia ed essere di esempio; il bambino si sente coinvolto e partecipa maggiormente, sentendosi stimolato verso un obiettivo.
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Prima di un qualsiasi programma, accertarsi che tutta la famiglia ed il bambino siano consapevoli del problema e sentano la necessità di un cambiamento (una mamma con disturbi del comportamento alimentare o una famiglia con abitudini alimentari errate ed uno stile di vita sedentario, sarà difficilmente di buon esempio per il bambino, che presto abbandona ogni trattamento).
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I genitori devono essere abili nel gestire i cambiamenti; devono definire orari regolari per i pasti familiari ed i tempi ed il tipo di merende da offrire al bambino; comprare solo cibi sani, eliminando le tentazioni, evitando provviste di snack, merendine, gelati, bibite zuccherate ecc.
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Non usare mai il cibo come ricompensa, non mangiare mai davanti alla TV ed essere sempre decisi e risoluti oltre che sereni nel seguire nuovi stili alimentari; in pratica essere d’esempio per il bambino.
Su quello che si deve e non si deve mangiare, ormai penso che tutti si è abbastanza ferrati sull’argomento; basta solo aggiungere che si dovrebbero evitare in maniera drastica tutti gli alimenti contenenti molti zuccheri, grassi saturi ed idrogenati (leggi olio di palma e margarine) abbondantemente presenti in merendine, prodotti da forno ed industriali ecc. Attenzione alle quantità. Massima attenzione alle bevande molto zuccherate, insidiose e forse sottovalutate. Più spazio all’olio d’oliva, alla frutta, alle verdure, al pesce e visto che si è nell’età in cui è possibile (a parte intolleranze genetiche al lattosio), al latte ed i latticini nelle giuste quantità. Giusta presenza di frutta secca e dulcis in fundo, massimo spazio ed enfasi, all’attività fisica, anche una semplice e vivace passeggiata a passo svelto. Bere acqua in abbondanza..
Buone feste a tutti e rilassiamoci anche concedendoci la giusta gratificazione con quanto il periodo natalizio ci offre, ma sempre con la giusta attenzione ed intelligenza. E se si è mangiato qual cosina in più, aumentiamo la nostra quota di movimento.
Dott. Francesco Lampugnani